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COP28 a Dubai gestita dai petrolieri

Introduzione: Il nuovo “scramble for Africa”: come uno sceicco degli Emirati Arabi Uniti ha silenziosamente fatto affari di carbonio per le foreste più grandi del Regno Unito

Sono stati raggiunti accordi con gli stati africani che ospitano punti caldi cruciali della biodiversità, per la terra che rappresenta miliardi di dollari in potenziali entrate di compensazione del carbonio.

I diritti su vasti tratti di foreste africane vengono venduti in una serie di enormi accordi di compensazione del carbonio che coprono un’area di terra più grande del Regno Unito. Gli accordi, fatti da un membro poco conosciuto della famiglia reale regnante di Dubai, comprendono fino al 20% dei paesi interessati e hanno sollevato preoccupazioni per una nuova “scramble per l’Africa” e le risorse di carbonio del continente.

Come presidente della società Blue Carbon, che ha appena un anno, lo sceicco Ahmed Dalmook al-Maktoum ha annunciato diversi accordi esplorativi con gli stati africani che ospitano paradisi della fauna selvatica cruciali e punti caldi della biodiversità, per la terra che rappresenta miliardi di dollari in potenziali entrate compensative. Lo sceicco non ha precedenti esperienze in progetti di conservazione della natura.

Ecco come si spiega quindi la presidenza della COP28 proprio a Dubai in mano ai petrolieri stessi...

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