Passa ai contenuti principali

Le parole della Guerra e della Pace

Introduzione: In base ad analisi che risalgono al 2020, il numero assoluto di morti per guerra è diminuito dal 1945. In alcuni anni, all’inizio del dopoguerra, circa mezzo milione di persone morirono a causa della violenza diretta nelle guerre. Negli ultimi anni, il bilancio annuale delle vittime tende ad essere inferiore a 100.000.
Nei grafici ad hoc si vedono tre cime segnate nelle morti in guerra dalla fine della seconda guerra mondiale: la guerra di Corea (inizio degli anni '50), la guerra del Vietnam (intorno al 1970) e le guerre Iran-Iraq e Afghanistan (anni '80). Gli anni 2010 sono stati anche un periodo di morte, guidata dai conflitti in Siria, Iraq e Afghanistan.
Secondo le Nazioni Unite, la natura dei conflitti e della violenza si è trasformata in modo sostanziale da quando l’ONU è stata fondata 75 anni fa. I conflitti ora tendono ad essere meno mortali e spesso combattuti tra gruppi interni piuttosto che tra stati. Gli omicidi stanno diventando sempre più frequenti in alcune parti del mondo, mentre gli attacchi di genere sono in aumento a livello globale. Anche l’impatto a lungo termine sullo sviluppo della violenza interpersonale, compresa la violenza contro i bambini, è più ampiamente riconosciuto.
Separatamente, i progressi tecnologici hanno sollevato preoccupazioni per le armi autonome letali e gli attacchi informatici, l’armamento di bot e droni e il livestreaming di attacchi estremisti. C'è stato anche un aumento delle attività criminali che coinvolgono hack di dati e ransomware, per esempio. Nel frattempo, la cooperazione internazionale è sotto pressione, diminuendo il potenziale globale per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti e della violenza in tutte le forme.
Come premesso, a livello globale, il numero assoluto di morti per guerra è in calo dal 1946. Eppure, i conflitti e le violenze sono attualmente in aumento, con molti conflitti oggi condotti tra attori non statali come milizie politiche, gruppi terroristici criminali e internazionali. Le tensioni regionali irrisolte, una rottura dello stato di diritto, le istituzioni statali assenti o contrapposte, il guadagno economico illecito e la scarsità di risorse esacerbate dai cambiamenti climatici, sono diventate motori dominanti del conflitto.
Nel 2016, più paesi hanno vissuto conflitti violenti che in quasi 30 anni...

Leggi, guarda o ascolta il podcast