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Censura di Stato contro Arundhati Roy Roberto Saviano e Patrick Zaki

Introduzione: Secondo una definizione accurata negli USA, la censura, la soppressione di parole, immagini o idee che sono “offensive”, accade ogni volta che alcune persone riescono a imporre i loro valori politici o morali personali agli altri. La censura può essere effettuata dal governo e dai gruppi di pressione privata. La censura da parte del governo è incostituzionale.
Al contrario, quando privati o gruppi organizzano boicottaggi contro i negozi che vendono riviste di cui disapprovano, le loro azioni sono protette dal Primo Emendamento, anche se possono diventare pericolose all'estremo. I gruppi di pressione privata, non il governo, promulgarono e rafforzarono le famigerate liste nere di Hollywood durante il periodo McCarthy. Ma queste campagne di censura privata sono meglio contrastate da gruppi e individui che parlano e si organizzano in difesa dell’espressione minacciata.
La società americana è sempre stata profondamente ambivalente su queste questioni. Da un lato, la sua storia è piena di esempi di censura governativa palese, dalla legge Comstock del 1873 al Communications Decency Act del 1996. D'altra parte, l'impegno per la libertà di immaginazione e di espressione è profondamente radicato nella psiche nazionale, sostenuto dal Primo Emendamento e sostenuto da una lunga serie di decisioni della Corte Suprema.
La Corte Suprema ha interpretato in senso ampio la protezione dell’espressione artistica del Primo Emendamento. Si estende non solo ai libri, alle opere teatrali e ai dipinti, ma anche ai poster, alla televisione, ai video musicali e ai fumetti, qualunque cosa produca l’impulso creativo umano. Due principi fondamentali entrano in gioco ogniqualvolta un tribunale debba decidere una causa che comporta la libertà di espressione. La prima è la “neutralità delle controversie” – il governo non può limitare l’espressione solo perché qualsiasi ascoltatore, o anche la maggioranza di una comunità, è offeso dal suo contenuto. Nel contesto dell’arte e dell’intrattenimento, questo significa tollerare alcune opere che potremmo trovare offensive, offensive, oltraggiose – o semplicemente cattive.
Il secondo principio è che l'espressione può essere limitata solo se causerà chiaramente un danno diretto e imminente a un importante interesse sociale. L'esempio classico è falsamente gridare fuoco in un teatro affollato e causare una fuga precipitosa. Anche allora, il discorso può essere messo a tacere o punito solo se non c’è altro modo per evitare il danno.

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